Mobilità, sanità e istruzione; ma anche valorizzazione del territorio e governance: gli orizzonti della Strategia d’area “Alto Matese” a cui puntano i sindaci dei 17 comuni inseriti nel piano di governo nota come SNAI-Strategia Nazionale Aree Interne. Un traguardo a cui il Matese giunge da poco rispetto ad altre aree della Campania. Orizzonti facilmente raggiungibili secondo il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola intervenuto questa mattina, insieme ad un nutrito tavolo di ospiti e relatori, nel convegno dedicato questa mattina al tema presso la sala consiliare del Comune di Piedimonte Matese.
Piedimonte Matese (comune capofila), Ailano, Alife, Capriati al Volturno, Castello del Matese, Ciorlano, Fontegreca, Gallo Matese, Gioia Sannitica, Letino, Prata Sannita, Valle Agricola, Pratella. Raviscanina, San Gregorio Matese, San Potito Sannitico, Sant’Angelo d’Alife i centri destinati a fare squadra (è il presupposto della strategia) per garantire futuro e vivibilità alle aree, diversamente destinate a scomparire; quindi qualità dei servizi per chi vi abita e offerte turistiche per chi sceglie un luogo lento, accogliente, sano dal punto di vista della qualità dell’aria e del cibo. Altro passaggio, quest’ultimo sottolineato sempre da Bonavitacola. A lui e al consigliere regionale Gennaro Oliviero presente in sala, i ringraziamenti da parte del sindaco di Piedimonte Matese Vittorio Civitillo per l’attenzione che la Regione Campania sta ponendo nei confronti del territorio: citato da parte della fascia tricolore l’impegno per scongiurare la chiusura del punto nascite all’ospedale civile cittadino. Un passo avanti in tal senso, annunciato dallo stesso Oliviero, nella dichiarazione della predetta area matesina quale “zona svantaggiata” con la garanzia di avere garantiti i servizi e le risorse necessarie.
Ad intervenire sui contenuti Adriana Galderisi, professore ordinario di Tecnica e Pianificazione Urbanistica dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, che ha presentato al pubblico gli esiti del progetto “Ri.Tro.Va.Re.” divenuto punto di partenza per il progetto preliminare sull’area interna matesina a cui lavorano i sindaci dei comuni coinvolti; un lavoro condotto nel 2019 sui dati e sul confronto con la popolazione che ha messo in luce criticità e potenzialità, ma anche la scarsa consapevolezza dell’identità naturalistica, sociale e culturale del luoghi (erano risultati i giovani quelli meno consapevoli). L’intervento del prof. Francesco Vespasiano, docente associato di Sociologia all’Università degli Studi del Sannio: immaginare sociologicamente lo sviluppo locale investendo sul capitale umano, sulla formazione già alla prima scolarizzazione suscitando mentalità positive a stare insieme e pensarsi come cittadini di aree interne con potenzialità e responsabilità. Le aree interne hanno il diritto di esistere, il dovere di esistere, le risorse per svilupparsi. A moderare l’evento ed introdurre gli ospiti Angelo Milo, conoscitore dei lunghi processi sociali e politici degli ultimi decenni intorno al Matese. Poi la proposta di Futuridea, attraverso la voce di Francesco Nardone: l’associazione per l’innovazione utile e sostenibile con sede a Benevento che progetta la nascita di una Accademy anche a Piedimonte Matese dedicata alla formazione di tecnici e all’immissione di questi nel mondo del lavoro leggendo le potenzialità lavorative delle imprese presenti sul territorio. Ricerca, studio, approfondimento sono alla base della mission che accompagnerebbe le aree interne matesine nella nuova strategia di sviluppo. Anche gli interventi di Giovanni Ciorlano, presidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’area interna “Alto Matese” e di Mario Botte tecnico della strategia della medesima area. Poi il saluto e la spinta a proseguire nell’intesa e nelle idee, del presidente del Parco Regionale del Matese Agostino Navarra che ha inoltre introdotto il contributo offerto all’assemblea da Salvatore Capasso, economista ed esperto di politiche per le aree interne ma assente perché impegnato nello studio diretto delle Aree interne italiane percorrendo in bici l’Italia alla ricerca di pratiche virtuose e tentativi falliti di sviluppo.
Alto Matese. Il programma di sviluppo contro lo spopolamento
Interventi a breve, medio e lungo termine quelli da realizzare nel Matese: Per quanto riguarda la mobilità si punta al potenziamento dei trasporti per favorire lo spostamento di studenti, di cittadini da e verso i luoghi di assistenza medica (anche fuori regione); al miglioramento della rete stradale con particolare attenzione alla messa in sicurezza delle strade che collegano i comuni montani e la costruzione di nuove strade. Ed ancora la riqualificazione della ferrovia Alifana e la creazione di una cabinovia verso il Matese; e anche un collegamento ferroviario Telese Terme-Vairano Scalo.
Sulla sanità, il progetto prevede un nuovo presidio 118, l’ampliamento dell’offerta di cura e diagnosi dell’ospedale di Piedimonte Matese con ulteriori servizi di risonanza magnetica, cirurgia robotica ed emodinamica; il potenziamento dei servizi sanitari territoriali; l’istituzione di presidi di telemedicina avanzati, centri di ascolto…
Il comparto istruzione oltre al potenziamento delle infrastrutture scolastiche prevede l’incentivo per insegnanti e formatori nei contesti con pluriclassi, nuovi indirizzi formativi post-diploma e la nascita di una Academy, come pure la riorganizzazione del trasporto scolastico. Sul lungo termine si punta a collaborazioni con università e imprese locali fino alla creazione di una Scuola Estiva di Alta formazione.
La Valorizzazione del Territorio punta all’immediata creazione di un marchio d’area e ad una cooperativa di comunità per la gestione delle risorse forestali e di servizi territoriali; ma anche alla creazione di Laboratori di Comunità per la trasformazione dei prodotti alimentari locali e di conseguenza l’immissione su un mercato dedicato al prodotto a “Km 0” ad Alife e a Pratella. In più la nascita di un Ecosistema per Nomadi digitali, Smart warking e Residente artistiche. A lungo termine prevista la valorizzazione turistica, la riconversione di vecchi edifici in alberghi diffusi, il sostegno alle Comunità energetiche, la certificazione di qualità per prodotti locali. La Governance punta su attrezzati spazi e qualificato personale per gestire la programmazione e le risorse (che non verranno solo ed esclusivamente dai finanziamenti dedicati alla SNAI).