Il suo percorso con la musica è iniziato che era ancora piccolissimo che neppure se lo ricorda; sono i genitori a raccontargli che in occasione delle feste patronali la sua attenzione era per le bande musicali e per ogni gioco musicale che le bancarelle potessero offrire. Un confronto con un maestro e la scelta di bussare alla porta dell’Accademia Suzuki di Casagiove, il contesto ideale dove bambini e famiglie possano sperimentare attitudini, sogni, capacità…
Lui è Domenico Bencivenga, classe 2002, di Piana di Monte Verna, oggi flautista e primo flauto in diverse orchestre, e docente dell’Accademia Suzuki Italiana in cui si è formato.
Lo abbiamo incontrato pochi giorni prima del suo ventitreesimo compleanno: ancora una volta su queste pagine diamo spazio alle storie di vita, al racconto di quei giovani che coltivano un sogno e per esso scelgono con di impegnarsi, coltivano relazioni e per esse rinunciano a un po’ di se stessi (videointervista).
Domenico nel 2023 ha conseguito il Diploma Accademico di I Livello in flauto traverso al Conservatorio di Musica G. Martucci di Salerno, ma nel frattempo ha già collezionato riconoscimenti e piazzamenti sulla scena musicale nazionale ed europea; contemporaneamente – senza risparmiarsi in termini di energie, tempo e creatività e valori – sceglie di essere catechista ed educatore ACR nella parrocchia di Spirito Sant del suo paese d’origine e responsabile diocesano dell’Azione Cattolica Ragazzi.
Il flauto traverso lo ha portato lontano, da Piana di Monte Verna all’Europa: “Esperienza di straordinario confronto con culture e tradizioni diverse”, spiega lui, “che ti apre alla certezza che la pace è possibile se lo vogliamo, e che la musica è una delle strade per costruirla. Quando si suona insieme non c’è differenza alcuna tra gli uomini di razze, religioni e popoli diversi”. “È quello che provo ad insegnare anche ai miei piccoli allievi in accademia”, aggiunge, “alle nozioni, alla tecnica, all’esercizio deve corrispondere anche un insegnamento di vita”.
L’esperienza Suzuki
Come per ogni bambino, la scelta di fare musica si condivide in famiglia. La decisione di accedere all’Accademia Suzuki di Casagiove (parte dell’Istituto Suzuki Italiano) rafforza la consapevolezza che ogni percorso formativo è un processo che il bambino non vive da solo ma accompagnato dai genitori e dal maestro. I primi esercizi, il primo approccio con la musica in Accademia (anche attraverso il gioco), lo si fa insieme a mamma e papà così come vuole il percorso ideato dal violinista giapponese Shinichi Suzuki fondato sul “metodo della lingua madre”: come i bambini imparano a parlare ascoltando ed imitando, così vale per uno strumento; nessun bambino dunque è privo di talento ma è necessario creare l’ambiente adatto per averne cura e lasciare che il talento emerga. Da quel momento Domenico sceglie il flauto ed entra a far parte dell’Istituto Suzuki Italiano, prima come allievo ed oggi come allievo e docente.
Le tappe della formazione; l’esperienza europea
A dieci anni la prima “uscita”: partecipa al Falaut Campus, il meeting internazionale dedicato al flauto traverso, organizzato da AFI Falaut ETS, campus flautistico che ancora oggi frequenta assiduamente. Concorsi e partecipazioni si susseguono; nel frattempo Domenico si iscrive al liceo scientifico-musicale ISISS Terra di Lavoro di Caserta e contemporaneamente – all’età di sedici anni – inizia il suo percorso al Conservatorio di Musica G. Martucci di Salerno sotto la guida del Maestro Salvatore Lombardi. Vince un concorso da primo flauto al Vanemuine Theater di Tartu, in Estonia, cosa che gli permette di collezionare molteplici concerti, suonando maggiormente nei Paesi Baltici; e vince anche in Spagna dove diventa primo flauto al Conservatorio Profesional de Música “Andrés Segovia” de Linares. Sempre come primo flauto collabora con l’orchestra giovanile del Teatro San Carlo di Napoli, con l’orchestra del Teatro Municipale G. Verdi di Salerno e con l’orchestra del Teatro Goldoni di Livorno. Attualmente ricopre il posto di primo flauto all’interno della Falaut Flute Orchestra, formazione che raccoglie l’intera famiglia dei flauti per l’esecuzione di musica sinfonica. Studia a Napoli, presso il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella per conseguire il Diploma Accademico di II Livello in flauto sotto la guida del Maestro Salvatore Lombardi, e con l’orchestra del Conservatorio collabora in qualità di primo flauto e primo ottavino. Nel 2023, in qualità di primo flauto e solista ha partecipato alla terza edizione del “Festival Internazionale per Direttori di Bande Sinfoniche” tenutosi a Zambrów in Polonia (videointervista).
La missione di un musicista; e se poi è anche credente
Nell’intervista allegata non parliamo di curriculum ma di vita e della vera identità del musicista: “non un robot, non uno schiavo della musica. I bambini (così parlando del suo insegnamento) devono guardare al musicista come una persone che può donare qualcosa, che deve lasciare un messaggio anche a chi è capace di cogliere un solo segno di quanto suonato: ci basta questo e avremo adempiuto alla nostra missione”. Con lui parliamo del ruolo dei musicisti professionisti in Italia sempre poco riconosciuto e talvolta poco apprezzato “cosa che nell’Est Europeo, dove mi reco assiduamente, non accade”, spiega con dispiacere Domenico. Il finale dell’intervista è nella cappella dell’ex Seminario vescovile, nell’episcopio di Piedimonte Matese. Sulle note di “Frate sole, sorella luna” si parla di fede e di impegno per il Vangelo che nel giovane musicista Domenico Bencivenga si traduce in un radicato servizio per la formazione e l’educazione dei più piccoli: “stare con i bambini è meraviglioso; loro sono la vita; da loro verranno i frutti di quello che avremo seminato”.


















