Home Territorio Il patron della Pugilistica Matesina, Corbo: "Parrinello atleta dal cuore d'oro"

Il patron della Pugilistica Matesina, Corbo: "Parrinello atleta dal cuore d'oro"

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Giuseppe Corbo, maestro dell’aspirante  campione olimpico, entusiasta per la qualificazione.

Giuseppe Corbo, a Piedimonte Matese, è la memoria storica della boxe. E quando pronunci il suo nome, in automatico, compare come corollario l’intramontabile Pugilistica Matesina, dove Corbo ha preparato centinaia di atleti. Incluso Jahyn Parrinello. La vita, di suo, ha unito al rapporto professionale anche un vincolo familiare: così, mentre Jahyn e Giuseppe Corbo sudavano sul ring della Pugilistica, Concetta, figlia di Giuseppe, si innamorava di Jahyn, ragazzo con grinta e talento. Oggi Concetta è la moglie di Jahyn e, al tempo stesso, è presidente della Pugilistica. Condivisione totale di una passione. Ecco che assieme all’attesa per Londra, c’è soprattutto l’attesa di Francesca, la bimba che nascerà ad aprile. Giuseppe Corbo, titolo italiano super leggeri nel 1973, oggi valuta il suo atleta Parrinello con occhio tecnico. Ma si capisce che, alla base, c’è un incredibile legame umano e personale, che prescinde dalla più recente parentela. «Jahyn è un inguaribile sportivo e un atleta valente. Non si è fermato mai, persino in viaggio di nozze, in crociera, si allenava nella palestra di bordo». Cosa lo caratterizza di più, sia umanamente che professionalmente? «Sul piano umano, ha saputo fare del pugilato un’esperienza di vita e, pur aspirando a un titolo olimpico, è sempre rimasto uno di noi, autentico, genuino, discreto. Professionalmente, la sua punta di diamanate è la tecnica.
Lo ha dimostrato nell’importante sfida con Alvarez». Ed è proprio quel match, oggi, a dargli più forza in vista delle Olimpiadi… Chi vide dal vivo quel combattimento, ritenne che Jahyn Vittorio fosse stato il vincitore morale del match. Io non giudico mai i miei ragazzi, ma chiesi un giudizio tecnico ad alcuni colleghi ed ebbero parole d’oro per Parrinello. Conoscevo bene la potenza di Alvarez, uomo di punta della nazionale cubana, tra le più forti al mondo. Nelle prime due riprese, Parrinello era in vantaggio. Furono i cinque punti finali assegnati ad Alvarez a decretare il risultato: tredici a undici per il cubano». Parrinello, però, aveva già affrontato, in passato, un pugile cubano.. «Sì, ha combattuto contro Leon, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino. Vinse quattro match su due». Oltre a far parte della Milano Thunder Dolce e Gabbana, Parinello ha i gradi di caporal maggior e fa parte del centro sportivo dell’Esercito. Tutte le carte in regola per un aspirante campione olimpico. Merito della Pugilistica Matesina? «La Pugilistica ha soltanto il merito di aver offerto a centinaia di ragazzi, tra cui Jahyn Vittorio, delle opportunità. Io stesso ho girato il mondo grazie alla Boxe. Parrinello, dopo sei mesi dal suo esordio sul ring, era già in Nazionale junior. Se tutti i giorni fai dieci chilometri di corsa, se sei il primo a entrare in palestra e l’ultimo a uscire, unisci alla tua umanità di fondo anche tanta tecnica. La sua storia, in poche battute, è semplicemente questa».
FONTE: IL MATTINO

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