Home Curiosità Quando la lezione viene dai leghisti. Grazie!

Quando la lezione viene dai leghisti. Grazie!

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Ricordate il Centro di prima accoglienza di Castel Di Sasso?

Questa mattina in edicola c’è il venerdì di Repubblica (…è venerdì!). Copertina dedicata ad Anonymus, leader degli hacker italiani, poi un interessante approfondimento sulla caccia ai falsi invalidi di cui si fa promotrice una giovane funzionaria dell’Inps di Napoli; poi un ritorno a Sarajevo: come’ra e com’è; esteri; scienze, cucina, design, spettacoli. Il sommario si ferma a pagina 174.
A pagina 46 una notizia che fa pensare (merito anche delle foto): Sulla neve, in Val Camonica è sbarcata l’Africa (dopo una tappa a Lampedusa).  L’articolo è di Cinzia Gubbini e racconta di un gruppo di giovani profughi arrivati dalla Libia un anno fa, accolti e poi scappati da un comune di alta quota nel bresciano, che ora chiedono asilo politico.
Quanto pensate che sia semplice per dei giovani africani, stazionare per quattro mesi a quota 1800 metri, senza un’occupazione nè un’idea di futuro? Ben 114 di loro dislocati in vari alberghi, pagati dallo Stato, a non far nulla…se non qualche calcio ad un pallone. “I ragazzi arrivano in alta montagna in ciabatte e pantaloni corti – scrive la giornalista -. A rifornirli di abiti più adeguati sarà la rete del volontariato. Non c’è alcun servizio: nè legale, nè di assistenza psicologica”. Aveva freddo e il loro fisico non “rispondeva” a quel clima nè a quella altitudine. “Un inferno…” così lo descrivono oggi i protagonisti.
Decidono di scappare, di scendere a valle, ma è in quel momento che su di loro si accendono i riflettori. La cooperativa K-Pax, la Cgil e la Comunità Montana locale iniziano a “trattare” con la Prefettura di Brescia programmando un piano di accoglienza diverso, nuovo.
I giovani oggi sono dislocati in piccoli gruppi, tra i paesini della valle e di montagna, studiano l’italiano, imparano a lavorare il legno, sono ospiti lì dove è fondamentale la loro testimonianza, insegnano l’inglese, e chiedono asilo politico.
Qualche mese fa su Clarus ci simo occupati del caso di Castel di Sasso, dove il progetto di un centro di prima accoglienza per rifugiati politici (solo sedici, per un periodo massimo di 90 giorni!), ha creato divisioni in paese e in consiglio comunale. “Non ci sono servizi ceh garantirebbero la loro integrazione” si è pronunciato da più parti, attribuendo ad un sindaco la responsabilità di individuare la strada più comoda e sicura per tutti…cioè per la comunità, mentre in Val Camonica è stata la comunità, e le associazioni locali a dare vita dinamiche di accoglienza, nuove e bellissime.
Basterebbe questo. Soltanto questo a far pensare. Ma è bella la conclusione di questo pezzo: “E pensare che la Val Camonica è una roccaforte leghista. Ma si sa, la gente è spesso molto più avanti dei propri rappresentanti politici….”

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