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Alvignano. Ancora una tragedia

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“Un paese che sa mostrare coraggio e rialzarsi”, le parole del parroco don Emilio

L’estate ad Alvignano si ripresenta con un evento di dolore e smarrimento. Increduli parenti e conoscenti di Angelo Simone, il Carabiniere morto suicida nella caserma di Mignano Monte Lungo,  e molti gli amici che in queste ore si stringono intorno ai due figli C. e G., ragazzi conosciuti alla maggior parte come due giovani socievoli ed educati.
Simone,  orfano di padre sin dalla giovane età è stato cresciuto dalla madre insieme ad un altro fratello (anch’egli nell’Arma, nel Lazio) e ad una sorella, oggi residente a Dragoni. Una tragedia che ancora una volta lascia gli abitanti di Alvignano silenziosi e increduli.
Il pensiero di don Emilio Meola, parroco di San Sebastiano (la parrocchia a cui prima del trasferimento fuori paese era appartenuto Angelo) sono in particolare per i due giovani figli, da bambini molto vicini alla parrocchia e sempre presenti nei momenti importanti della vita della comunità: “Ancora una volta alla “famiglia” alvignanese è data una prova e ancora una volta è chiesto coraggio. E’ la preghiera la fonte a cui attingere la forza in questi momenti che la ragione umana non può spiegare. La vita, nella sua meravigliosa complessità ci riserva delle prove che misurano la nostra “altezza” di uomini e donne, capaci di reagire e guardare avanti…anche in momenti come questi. E Alvignano, nel dolore, continua a dare prova di questa maturità…”.
Le parole di Don Emilio Meola attingono all’esperienza di tante tragedie che negli ultimi anni si sono consumate in paese vedendo protagonisti soprttutto giovani, per vari motivi.  Solo qualche giorno fa, infatti, l’anniversario della morte del giovane Angelantonio Vitelli, scomparso in un incidente stradale il 13 giugno 2011.

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