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Venezia 69. Il miglior film è coreano: "Pieta" di Kim Ki-duk è Leone d'oro

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Prima volta che un coreano vince per il miglior film. All’Italia due premi minori

La giuria di Michael Mann ha deciso: il Leone d’oro va al film del coreano Kim Ki-duk “Pieta”, discesa nell’abisso della violenza e dei bassifondi metropolitani che sortiscono le peggiori conseguenze del capitalismo odierno; uno dei candidati più quotati nel totoleone delle scorse ore festivaliere.

Il Leone d'oro Kim Ki-duk

E’ la prima volta che un coreano vince alla Mostra del Cinema di Venezia il riconoscimento più ambito per un regista, e lo fa con un film che può non essere gradito a un pubblico poco a suo agio con i temi forti legati alla violenza e alla sua brutalità, ma che figura tra i migliori di Kim, o almeno tra i suoi più apprezzati dalla critica. Non una sorpresa, dunque, come non lo è stato neppure il Leone d’argento (miglior regia) a “The master” di Paul Thomas Anderson, che di riflesso riceve anche un secondo premio, poiché la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile è andata alla coppia Joaquin Phoenix e Philip S. Hoffman, interpreti di punta nel cast della pellicola americana. Stessa coppa, al femminile, per la giovane attrice Hadas Yaron dell’israeliano “Fill the void“.
Al film sul post ’68 francese, “Après Mai” di Olivier Assayas, uno degli ex papabili all’oro, è stato conferito il premio alla miglior sceneggiatura, opera dello stesso regista francese. Premio speciale della giuria all’austriaco, fonte di polemiche alla sua proiezione per un paio di scene blasfeme, “Paradise: glaube”, lungometraggio sul fanatismo religioso.

Parte della giuria: Matteo Garrone, Letizia Casta e il presidente Michael Mann

Sfuma anche per quest’anno la possibilità per noi italiani di vederci vincitori del Leone d’oro, ma comunque nel palmarès c’è spazio anche per due dei “nostri”, seppur esclusi dai riconoscimenti più prestigiosi. Per il contributo tecnico è stato premiato Daniele Ciprì e il suo “E’ stato il figlio“, mentre Fabrizio Falco, interprete sia del film di Ciprì che di quello di Marco Bellocchio (“Bella addormentata“), è vincitore del premio Mastroianni, conferito a un giovane attore/attrice emergente.
Il Leone del futuro (opera prima) è del turco “Kuf” di Ali Aydin, della sezione Settimana della critica. Vincitore di Orizzonti è invece il cinese Wang Bing con “San Zimei“.

Michele Menditto

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