Al termine della scuola si moltiplicano le iniziative ricreative e formative rivolte a bambini e ragazzi. Una riflessione sul valore di questo tempo speso bene
La scuola è ormai finita, è vero, ma la voglia di creatività, che è parte costitutiva di bambini e ragazzi, resta, anche con i banchi vuoti e le aule deserte. Ad accoglierla vi è un numero considerevole di iniziative territoriali (grest, campi estivi, laboratori didattici, ecc…), alcuni già conclusi, altri “ai blocchi di partenza”. A tutti dichiaro la mia personale ammirazione e esplicito un amorevole ringraziamento, non solo per l’impegno costante di educatori, animatori e volontari, ma soprattutto per il loro voler perseguire un nobile fine: contribuire, attraverso il gioco, la sperimentazione e la riflessione, ad accrescere la personalità di piccoli “mondi in erba”. Dunque, veri e propri laboratori di “crescita”, officine in cui il sapere si costruisce giorno dopo giorno, stando insieme agli altri, condividendo. Pedagogicamente parlando è questo il modo migliore per “assorbire” nuove conoscenze e competenze, per scoprire qualcosa di nuovo e per consolidare il già noto. Il tutto è ampiamente dimostrato dagli occhi dei bambini e dei ragazzi: occhi stupiti, meravigliati, incuriositi, aperti alle sorprese e alle scoperte. 
Fondamentale, e non accessoria, risulta sempre la figura dell’educatore/animatore: un buon modello, capace di generare un ambiente, non solo “fisico”, giusto e adeguato, ma soprattutto “di senso”, significativo, insomma.
E proprio su tale requisito desidero spendere un po’ di queste parole, per attribuire il grande merito di tanti giovani del nostro amato territorio, che con dedizione assoluta e sacrificio, impegnano il loro tempo ad ascoltare e dar voce all’esplosiva fantasia e creatività “estiva” di tanti bambini e ragazzi. A loro dedico una citazione di un geniale artista, Bruno Munari, che ha speso gran parte della sua vita a “liberare”, attraverso la pratica dell’arte, il genio inventivo dei fanciulli. “I bambini di oggi sono gli adulti di domani, aiutiamoli a crescere liberi da stereotipi, aiutiamoli a sviluppare tutti i sensi, aiutiamoli a diventare più sensibili; un bambino creativo è un bambino felice!”
Francesca Costantino
