Home Territorio Piedimonte Matese. Questione Macchione, Piedimonte Democratica ribatte ai solleciti di Sinistra Matesina

Piedimonte Matese. Questione Macchione, Piedimonte Democratica ribatte ai solleciti di Sinistra Matesina

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In risposta alla nota che Sinistra Matesina ha diramato oggi per sollecitare l’adesione del Comune alla Stazione Unica Appaltante, il gruppo di maggioranza comunale risponde con un comunicato

Ne avevamo già parlato parlato in questo articolo, con il breve commento del Sindaco sull’allontanamento dell’ing. Raffaele Macchione dagli incarichi comunali dopo le dichiarazione del pentito Iovine. In risposta alla nota odierna di Sinistra Matesina, che ha tra l’altro suggerito al Comune di aderire alla Stazione Unica Appaltante (Suap), la maggioranza spiega che “l’interruzione del rapporto con l’ing. Macchione non è stata disposta con immediatezza in quanto i reati (commessi non in questo, ma in altro Comune) per i quali il tecnico ha riportato condanna in primo grado, non rientrano tra quelli previsti dall’art. 3 del Decreto legislativo n.39/2013 (reati contro la pubblica amministrazione, di cui al capo I del titolo II del libro II del codice penale), i quali comportano l’inconferibilità di incarichi presso pubbliche amministrazioni. A ciò è da aggiungere, per fugare ogni dubbio, che è stato comunque inoltrato in data 08-4-2014 specifico quesito all’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) presieduta dal giudice Raffaele Cantone, la quale, benché siano trascorsi quasi due mesi e nonostante il sollecito inoltrato in data 06-5-2014, a tutt’oggi non ha dato alcuna risposta. A seguito però delle recenti dichiarazioni di un pentito della camorra riportate dalla stampa, si è ritenuto, d’accordo con lo stesso Macchione, di interrompere il suo incarico anche per consentirgli di poter meglio chiarire la sua posizione e difendersi dalle accuse che gli vengono mosse, che noi ci auguriamo possano presto essere definite facendo cadere ogni accusa”.
Riaguardo alla Suap invece, viene sostenuto che “la sua organizzazione non è idonea a gestire la mole di appalti che le viene richiesto di svolgere, tant’è che molti Comuni, soprattutto a causa delle lungaggini procedurali che spesso rischiano di vanificare finanziamenti già ottenuti”. Piuttosto che la Suap, si legge poi nel comunicato, sono preferibili “centri aggregatori diversi e meglio funzionanti”, poiché “il Decreto legge 24-4-2014 n.66 ha modificato il comma 3-bis dell’art. 33 del Decreto legislativo 6-4-2006 n.163, stabilendo che i Comuni procedono all’acquisizione di lavori, beni e servizi nell’ambito delle unioni dei Comuni, ove esistenti, ovvero costituendo un apposito accordo consortile, o ricorrendo ad un soggetto aggregatore come le Province, o ancora, in alternativa, agli strumenti elettronici di acquisizione gestiti da Consip S.p.a. e da altro soggetto aggregatore”.

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