Ai funerali del giovane, il ricordo di un amico e collega: “Mai come in questo periodo l’ho visto felice”.
La Redazione – Erano in tanti ad attendere l’arrivo del feretro al Santuario dell’Addolorata per l’ultimo saluto a Giovanni Di Lillo, il giovane 32enne scomparso in un tragico incidente due giorni fa. Dopo gli accertamenti di rito presso l’Istituto di Medicina legale di Caserta, la salma è stata messa a disposizione della famiglia per i funerali che si sono svolti oggi pomeriggio.
L’intero paese ha accolto con amarezza e dolore la notizia della scomparsa del giovane: amico di tutti, cortese, disponibile, semplice, corretto nel suo lavoro, appassionato della vita.
La commozione e il dolore questo pomeriggio hanno prevalso su tutto, persino sui ricordi più felici della sua amicizia con lui; sarà solo il tempo restituire un valore più autentico a questo difficile momento, e la fede che aiuterà a leggere la morte di Giovanni non come la fine, ma come la trasformazione della vita in un momento eterno.
Questo lo spirito che ha guidato l’omelia di don Emilio Meola: “Per il credente la morte ha un valore paradossale. Il prefazio recita che con la morte la vita non è tolta ma trasformata. E’ come il seme che per germogliare deve morire. Come il fiore che per poter diventare frutto deve lasciar volare al vento i suoi petali colorati. Questa trasformazione il credente sa essere fatta in Cristo. Per gli orientali infatti la vita eterna consiste nell’essere come Dio, possedere la vita stessa di Dio. La vita diventa allora una attesa della vita eterna.”
La passione di Giovanni per il teatro è tornata spesso in questi giorni tra la cronaca, ma soprattutto in paese nel ricordo che di lui hanno fatto amici e conoscenti; anche durante la celebrazione non è mancato un passaggio aperto ad una riflessione sull’esistenza terrena dell’uomo: “Credo che tutti gli uomini – le parole del celebrante – durante la loro esistenza, recitino una parte, talvolta espressione di una maschera che la vita stessa gli impone, immagine di ipocrisia, paure, tensioni, falsità. Giovanni amava recitare. Ora in cielo – così don Emilio rivolgendosi direttamente al caro ragazzo – non reciterai più una parte che ti è assegnata, ma racconterai a Dio la tua stessa vita, una vita fatta di sorriso, accoglienza, umiltà, cordialità, onestà, laboriosità e donazione. Cose tutte, che se ti vogliamo veramente bene, dobbiamo accogliere e vivere nella nostra quotidianità”.
Al termine della messa non sono mancati i saluti e i ricordi da parte della compagnia teatrale Anema e core di cui era protagonista indiscusso, a nome di Anna Teresa Di Sorbo e Vanni Isabella, e del suo collega di lavoro presso l’ufficio anagrafe del Comune, Franco Noviello che ha ricordato di Giovanni: “Mai come in questo periodo l’ho visto felice”. La notizia data al termine ha fatto brillare ancora di più gli occhi, ma garantito un accenno di compiacente sorriso: il film Effetti indesiderati che in queste settimane si sta girando ad Alvignano, e che vede tra i protagonisti l’attore Biagio Izzo, sarà dedicato proprio a Giovanni Di Lillo. Così ha comunicato la Produzione.