La nebbia a gl’irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.
Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull’uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero migrar.
L’autunno è nel pieno, la nebbia s’infittisce a mano a mano che ascende lungo i percorsi collinosi e il portentoso vento di Maestrale minaccia tempesta.
Intanto, un intenso profumo di vino pervade ogni strada del paese maremmano. Per il contadino questo è il momento decisivo della vendemmia, essendo il suo frutto ormai maturo.
Nel transitare delle emozioni, che la sola vista dei caldi colori autunnali suscita, è la mente umana a sentirsi una peregrina e a perdersi in molteplici pensieri.
Ricordare queste poesie a memoria ,perchè sui banchi di scuola era obbligatorio impararle,lascia un piacevole ricordo e un sapore diverso del significato contenuto in esse!