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San Gregorio Matese. “Mai così in basso”, scalpita la minoranza politica. Piovono accuse sulla maggioranza

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Lungo elenco di disservizi e accuse di inadempienza: questo il manifesto pubblico che il gruppo di opposizione CivicaMente San Gregorio ha diffuso in paese richiamando ancora una volta l’attività amministrativa del sindaco Giuseppe Mallardo e del suo gruppo di maggioranza.
Già ad ottobre, una formale richiesta al primo cittadino e per conoscenza al Prefetto di Caserta, al ministero dell’Interno per sollecitare risposte, impegni concreti, chiarimenti, ma ad oggi nulla, tant’è che la lista nera stilata da CivicaMente cresce e trascina con sè polemiche e dissidi (leggi l’articolo).

“L’oggetto delle nostre istanze 
– si legge nel manifesto – riguarda principalmente la riqualificazione dell’ex salone della Montagna e delle strutture presenti nell’area ex villetta, il fabbricato di proprietà comunale sito a Via Elci, la gestione dei rifiuti, i vari affidamenti legali di accertamento tributi e tecnici, la mancanza di partecipazione ai bandi di finanziamento ed inoltre più volte abbiamo sollecitato tutta la maggioranza affinchè lo Scuolabus comunale trovasse una sistemazione definitiva al fine di preservare lo sforzo economico fatto da tutti i cittadini di San Gregorio”.

A queste denunce si aggiunge la questione mensa scolastica che – come spiega la minoranza consiliare – parte con il solito ritardo (a fine novembre) se non fosse per la sollecitazione dei genitori…
L’ultima trovata di CivicaMente è stato il Black Friday “Tutti al buio”: un manifesto in cui si torna a segnalare il mancato funzionamento dell’illuminazione pubblica soprattutto nei giorni di pioggia, nonostante per la manutenzione dello stesso, negli ultimi 4 anni, siano stati investiti circa 22mila euro (scarica il Black Friday).

Nel lungo elenco dei mali di San Gregorio Matese, il paese di illustri natali civici e politici, anche il venir meno della speranza tra i giovani, molti dei quali partiti per motivi di lavoro demotivati a restare lì dove “il paese è sventrato, isolato, senza servizi e con un’economia inesistente”.

“Mai così in basso…”, così si chiude il severo ammonimento di una minoranza che chiede, a nome dei 306 elettori che rappresenta, di realizzare, progettare, coinvolgere, operare per il paese.

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