14. Rava di Prata
In bilico sul monte Favaracchi

di Salvatore Signore

A “soli” 1.219 mt è posta la cima del monte Favaracchi che a paragone con i numeri ben più alti dei fratelli maggiori sembra una passeggiata domenicale da farsi dopo caffè e amaro. Raccontiamola meglio: poco distante dal centro di Prata Sannita, si avvia una sterrata piuttosto marcata, la salita dolce invita ad un buon passo e l’illusione del traguardo abbordabile resta vivo. Il sentiero sempre visibile non mostra particolari difficoltà ed il senso dell’orientamento è al sicuro, ma, raggiunta una folta pineta, la pendenza cambia e le gambe poco allenate inviano i primi segnali di pentimento.

A bosco superato si punta al valico ed il percorso resta in cresta, non distragga lo splendido doppio panorama: Gallo Matese e Letino contro la valle del medio Volturno. Traccia poco evidente, rocce esposte e per nulla levigate con alto rischio strapiombo devono avere la precedenza assoluta! Raggiunta la vetta è ora di una breve sosta prima della discesa anch’essa non facile per via del fondo sconnesso.
L’anello si chiude in circa 15 km con un dislivello di 900 mt, sconsigliato agli amanti della passeggiata tranquilla, ideale per buoni ed esperti camminatori.

Solo per dovere di cronaca si segnala una salita alternativa che affonda le sue radici in un antichissimo viottolo usato per lo più da greggi. Superata una pericolosa parete rocciosa simile ad uno scivolo nel vuoto restano vari punti in cui passare quasi in arrampicata. L’elevato rischio caduta, l’assoluta mancanza di segnaletica e protezioni ne fanno una zona da evitare.

Zaino, scorta d’acqua e scarpe tecniche ben allacciate SEMPRE!

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