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Coronavirus / Piedimonte Matese. Cosa cambia per i più giovani? Quali emergenze ? Parla il Garante per l’infanzia e l’adolescenza

Attivati in Città buoni spesa per le famiglie con minori, soprattutto quei nuclei "invisibili" lontani da altri contatti sociali e privi dei servizi essenziali

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Coronavirus, prosegue la quarantena degli italiani, emergono sempre più bisogni nelle case dei cittadini.
A Piedimonte Matese, accanto all’Amministrazione comunale, alla Protezione civile, alle Associazioni, alle Caritas parrocchiali, si muove anche il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, nella persona della prof. Giovanna Del Vecchio, facendosi osservatorio privilegiato per quelle categorie più deboli (i bambini e i giovanissimi) alle prese con le distanze e i distacchi da alcuni affetti, dall’urgenza di continuare a studiare, dalla fatica di condividere gli spazi domestici sempre con le stesse persone… e il limite, talvolta, di non avere a disposizione supporti informatici, quelli che in questo momento accorciano le distanze e permettono a tutti di restare uniti, vicini, collegati….

Il problema si è posto proprio con il diritto allo studio dei piccoli cittadini di Piedimonte Matese: “La scuola media Giacomo Vitale, tramite la Dirigente Annamaria Pascale, appena iniziata la quarantena, ha provveduto a fornire supporti informatici secondo le disponibilità dell’Istituto, ma non è stato sufficiente… Presso il mio ufficio sono giunte diverse richieste di aiuto, da cui l’appello ai cittadini o a chi è nelle disponibilità di farsi avanti, di dare una mano ai più piccoli…”, spiega Del Vecchio.

Ma le emergenze sono anche altre, e ben oltre l’utilizzo di un tablet o un pc. L’ufficio del Garante, dalla fine di marzo ha attivato percorsi di solidarietà mirati a famiglie con minori…
“Si tratta – spiega ancora il Garante, di una rete di solidarietà attivata in collaborazione con la Compagnia Teatrale Liberato Venditti, le docenti della Scuola Primaria del plesso scolastico “Madonna del Pozzo”, di amici e con il supporto della Macelleria Pinto. Sono stati distribuiti numerosi buoni spesa da 25 euro a diversi nuclei familiari, dando priorità a quelli con la presenza di minori….”.

“Ho fatto in modo che gli interventi dei singoli venissero coordinati in maniera da raggiungere soprattutto gli “invisibili” cioè i nuclei familiari meno conosciuti e poco raggiungibili di cui abbiamo una mappatura…”.

Le parole della professoressa Del Vecchio aprono ad una riflessione che presto toccherà affrontare con misure ancor più mirate e pratiche considerando la delicata fase di crescita dei più piccoli e il valore delle relazioni per essi che in questo momento mancano e impoveriscono la struttura identitaria di ciascuno; ma anche l’utilità di servizi che definiscano il benessere psicologico e sociale di tutti loro.
Se questo è il temp dell’emergenza e di occasioni in cui facilmente sarà possibile tamponare, verranno mesi in cui la precarietà si insedierà nelle famiglie di molti, e quei molti avranno bisogno di una Città e anche di una Chiesa pronte a farsi avanti, a farsi carico, ciascuna secondo le proprie responsabilità, del bisogno di tanti.
Accade a Piedimonte Matese, ma accade dapperttutto.

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