Programmi elettorali che si incontrano su molti punti: una Piedimonte più pulita, una Piedimonte risanata economicamente; una città che torni ad essere il centro propulsore di idee e di sviluppo per l’area matesina e l’alto casertano; un’amministrazione comunale che sia da stimolo e da modello per le altre del territorio; un centro che catalizzi servizi, iniziative, procuri benessere…
Sport e Cultura fattori aggregativi e attrattivi, generatori di una nuova catena di servizi, anche sanitari e di benessere collettivo: due argomenti vivacizzati dalle parole e dai sogni di molti candidati alla futura Amministrazione della Città; una rilettura del potenziale che rappresentano i piccoli e medi imprenditori e commercianti per sostenerne le attività in un progetto globale di sviluppo locale; tutela degli spazi verdi ma anche efficientamento energetico dei servizi di base; potenziamento del personale in servizio presso la Casa comunale e snellimento dei servizi amministrativi secondo il processo di digitalizzazione (strada ‘obbligata’ su cui cammineranno le amministrazioni d’Italia tentando il giusto passo con quelle europee); e poi l’urgenza di un Piano Urbanistico Comunale…
Sono questi altri punti di riflessione e di discussione in queste settimane di campagna elettorale.
Conoscenza, competenza, partecipazione e condivisione si profilano come obiettivi necessari: i primi due prime due affidati alla responsabilità dei futuri amministratori, gli altri a quella dei cittadini.
Chi vincerà nelle urne sono coloro che porteranno a casa più voti; chi vincerà politicamente sono coloro che amano davvero la città e i suoi abitanti: un esito quest’ultimo affidato al tempo e all’impegno di chi, anche al di fuori dei diretti incarichi amministrativi, contribuirà a realizzare e diffondere nuovo senso civico.
Clarus ha posto tre domande ai quattro candidati alla fascia tricolore di Piedimonte Matese, Vittorio Civitillo, Costantino Leuci, Maria Borreca, Andrea Boggia.
Cosa chiedono i cittadini ai futuri amministratori politici? Quali azioni virtuose perché Piedimonte Matese non ricada nei suoi vecchi errori? Quale risposta al disagio sociale dei più poveri?
Pubblicheremo una risposta alla volta, ma contemporaneamente quella di ciascun candidato, partendo dall’ultima di quelle appena elencate.
La ricchezza di una città è nell’anima dei suoi abitanti, nel loro benessere sociale. Quale risposta al disagio di famiglie, giovani, disoccupati, disabili e a quanti non trovano soddisfazione nel proprio stato di vita? Quale politica per gli ultimi non citati nei programmi elettorali o che restano “fantasmi” dopo le tornate elettorali?
Vittorio Civitillo, candidato a sindaco con la lista n.1 Rise-Rinascita Matesina
Il pieno recupero di un vero e rinnovato senso di comunità è una priorità assoluta, un obbiettivo strategico per garantire la qualità della vita di tutti i cittadini, a partire da quelli maggiormente in difficoltà a cui dobbiamo garantire i servizi di assistenza essenziali, ovvio, ma anche, come comunità, un sentimento di appartenenza, perché nessuno deve sentirsi solo e abbandonato.
Per conseguire questo obbiettivo occorre favorire in ogni modo l’attività di socializzazione in idonei, moderni e confortevoli luoghi di aggregazione, di cui la città oggi non dispone. Per i meno giovani al fine di evitare l’isolamento e la solitudine, per i più giovani al fine di garantire il divertimento e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei genitori e, per tutti, al fine di crescere insieme come comunità, che oggi, più che mai, ha bisogno di uno shock creativo e innovativo e di caos: perché per raggiungere l’equilibrio occorre muoversi continuamente e per conseguire obbiettivi ambiziosi occorre raggiungere l’equilibrio sul bordo dell’impossibile. Attività di socializzazione e attività lavorativa costituiscono un binomio inscindibile per garantire il benessere sociale e una adeguata qualità della vita. La città deve garantire la fruibilità di tutti i servizi – a tutti i cittadini -, eliminando le barriere architettoniche ma anche quelle sociali, favorendo la piena inclusione e la partecipazione attiva, per garantire un welfare di comunità.
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Costantino Leuci, candidato a sindaco con la lista n.2 Progetto Piedimonte
Nel nostro programma, gli ultimi sono citati e non per propaganda, ma perché nei mesi scorsi ci siamo occupati di questi temi, con persone competenti che fanno anche parte della nostra lista, in quanto siamo convinti che un welfare locale efficiente sia un indice di civiltà e giustizia, verso tutti i cittadini.
Quello che certamente non c’è nel nostro programma né nei nostri comizi (a proposito, siamo gli unici che li fanno) sono le promesse mirabolanti di posti di lavoro e favori personali. Non ci appartiene questa modalità, noi siamo fermamente convinti che ricevere attenzione, da parte delle fasce più deboli di una comunità, sia un diritto, costituzionalmente stabilito, e un dovere etico, prima che politico, per chi si propone di amministrare una comunità. Per garantire l’effettiva realizzazione di tale diritto, noi vogliamo riformare profondamente le politiche sociali e la loro gestione da parte dell’Ambito C4, che vede Piedimonte Matese comune capofila e dalle cui sorti quindi dipendono decine di migliaia di cittadini del territorio. Noi vogliamo superare l’attuale modello di gestione in convenzione tra i comuni, datato e ormai incapace di assicurare i servizi, e puntare a creare il Consorzio, in modo da avere una gestione professionale, con figure competenti e stabili, che sappiano gestire i servizi programmati dalle amministrazioni, così come d’altra parte indica con fermezza la Regione Campania, ben consapevole che tale forma organizzativa può garantire un utilizzo efficiente ed efficace delle risorse economiche, che pure non mancano oggi, ma restano spesso inutilizzate nel nostro Ambito per carenze programmatorie e gestionali.
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Maria Borreca, candidata a sindaco con la lista n.3 Adesso Piedimonte
Il benessere sociale è minacciato sia dai problemi locali che nazionali: disoccupazione, crisi sanitaria e un modello sociale che continua a privilegiare gli interessi di pochi. Sembrano problemi slegati dalla nostra città ma in realtà creano quelle condizioni di precarietà che vanno ad accentuare la difficoltà verso i problemi specifici di Piedimonte.
A Piedimonte Matese c’è un clima di sfiducia, aggravato dalla incapacità di molti di non poter esprimere il proprio disagio. Di non sapere dove farlo e come usarlo per cambiare la propria vita. I giovani chiedono integrazione e collaborazione tra le scuole e una maggiore facilità di accesso al mondo del lavoro. I disabili chiedono dignità e l’applicazione dei servizi a loro già dedicati. Per migliorare lo stato di vita è necessario lavorare su più livelli, perché gli individui si sviluppano su più livelli, interni ed esterni. Si ha l’illusione che manchi uno strumento amministrativo, come se le norme non ci fossero. Queste ci sono già, semplicemente non sono applicate.
Quale politica per i “fantasmi”? Innanzitutto, sapere che esistono e sapere dove sono. Rispettarli, integrarli e accompagnarli verso soluzioni. E queste soluzioni sono tutte nella costruzione di un “welfare di comunità” che non lasci indietro nessuno e che sia capace di ricostruire un senso di appartenenza e la consapevolezza di essere tutti parte di un “destino comune”.
Un viaggio sperimentale, sicuramente più proficuo di quello che hanno fatto per anni: nella solitudine.
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Andrea Boggia, candidato a sindaco con la lista n.4 Per Piedimonte
A dire il vero il nostro programma parte dagli ultimi, è l’impegno che pubblicamente abbiamo preso con la città. È fondamentale ricostruire il collegamento necessario tra chi è più in difficoltà e quella che non a caso ci piace chiamare “casa” comunale. Casa è dove la famiglia trova il suo rifugio, e come in una famiglia ci si supporta.
In questo contesto, la nostra garanzia è rappresentata dalle storie personali dei nostri singoli candidati: tutti con la loro esperienza umana e professionale, tra loro eterogenei, possono apportare un valore aggiunto.
Il primo passo verso la coesione sociale deve passare da un rafforzamento necessario e non più rinviabile (nonostante sia costante argomento poi dimenticato di propagande elettorali) dell’azione dell’Ambito sociale. È doveroso affrontare seriamente questo tema, in virtù del ruolo che Piedimonte Matese riveste come comune capofila. Nello stesso contesto si inserisce l’intenzione di una fattiva collaborazione con la Diocesi di Alife-Caiazzo e con le Associazioni di riferimento sul territorio.
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