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Un santo nel Matese? Al via la fase diocesana del processo di beatificazione di Fra Umile

"Distinguere i segni e i miracoli dai sentimenti di devozione per consentire al Tribunale di accertare le virtù di Fra Umile", il vescovo Giacomo Cirulli invita a collaborare e a fornire indicazioni utili al Processo che si è ufficialmente aperto nella Diocesi di Alife-Caiazzo

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Con l’insediamento e il giuramento del Tribunale diocesano si è aperta ufficialmente la fase diocesana della Causa di beatificazione di Fra Umile (al secolo Giuseppe Fidanza) il francescano originario di Calvisi, frazione di Gioia Sannitica ai piedi del Matese, morto il 3 marzo 1990.

Sono tre i membri del tribunale di nomina vescovile che ieri, durante la cerimonia presieduta dal Vescovo Mons. Giacomo Cirulli nella Cappella del Seminario in Piedimonte Matese, hanno prestato giuramento sul libro dei Vangeli: don Francesco Vangeli, Delegato episcopale; Mons. Alfonso Caso, Promotore di giustizia; la a Dott.ssa Giovanna Corsale, notaio. Ad essi spetterà da questo momento la raccolta di materiale e l’attendibilità delle testimonianze rese da quanti vorranno fornire il proprio contributo per accertare le virtù del “servo di Dio” Fra Umile. “Chiunque possa essersi sentito toccato, abbia potuto ricevere un segno sulla propria vita da Fra Umile è tenuto a farcelo sapere” le parole del Vescovo, “ma non confondere i segni con i sentimenti di devozione personale – pur veri e sinceri – che ci avvicinano alla sua persona”. Invito dunque al discernimento, alla preghiera e alla pazienza.

Tra i documenti resi noti all’assemblea di fedeli riuniti per la Cerimonia, l’ultimo atto, l’Editto (scarica), è quello che oltre a far sintesi delle virtù del frate annuncia ufficialmente come partecipare alla causa di beatificazione “Essendo andata vieppiù aumentando, col passare degli anni, – si legge nel documento – la sua fama santità ed essendo stato formalmente richiesto di dare inizio alla Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio, nel portarne a conoscenza la Comunità ecclesiale, invitiamo tutti e singoli fedeli a comunicarci direttamente o far pervenire al nostro Tribunale Diocesano (…) tutte quelle notizie, dalle quali si possano in qualche modo arguire elementi favorevoli o contrari alla fama di santità del detto Servo di Dio”. Il documento per i prossimi due mesi sarà affisso nella Cattedrale di Alife, nella Concattedrale di Caiazzo, presso la Curia vescovile e la Parrocchia di Santa Maria del Carmine in Calvisi.

“In attesa del parere consultivo della Conferenza Episcopale Campana – ha aggiunto il Vescovo – il Dicastero delle Cause dei Santi ci autorizza ad indagare e ad accertare le virtù di Fra Umile, e a valutarne il peso; siamo solo all’inizio di un lungo percorso che ci impegniamo ad affrontare tutti con profonda serietà ed onestà, a partire da questo Tribunale”; al momento il processo cammina sulla strada di alcune chiare esperienze legate alla vita di Fra Umile: la forte spiritualità eucaristica sostenuta da una intensa vita di preghiera; la devozione alla Madonna e a San Pasquale Baylon; la manifestazione di alcuni doni carismatici come la preveggenza, la guarigione fisica e spirituale di quanti ricorrevano a lui. (cfr. Editto)

Accanto al Vescovo e ai membri del Tribunale, ad ufficializzare il momento, il Postulatore della Causa presso la Santa Sede, Mons. Orazio Pepe che già da tempo segue e raccoglie e si pone in ascolto delle testimonianze su Fra Umile. Nella Cappella presente il sindaco di Gioia Sannitica Giuseppe Gaetano accompagnato dall’assessore alla cultura Jenifer Hortal, alcuni sacerdoti della Diocesi di Alife-Caiazzo, Direttori e Collaboratori degli Uffici di Curia ma soprattutto una rappresentanza dei Gruppi di Preghiera “Fra Umile Fidanza” nati all’indomani della morte del francescano e oggi costituiti in Associazione regolata da uno Statuto, con il presidente Michele Barone e l’assistente spirituale don Cesare Tescione. Sono arrivati a Piedimonte Matese da Ischia, Napoli, Ponticelli, Caivano, Pascarola, Crispano, Caserta, Cappella di Bacoli, Fusaro di Bacoli, Teggiano, Dugenta, Cardito, Casoria, Casolla, Afragola, Gioia Sannitica, Alife e Piedimonte Matese. Più province e più diocesi della Campania rappresentate e così ogni volta – seppur con numeri decisamente superiori – che Fra Umile chiama: è consuetudine per tutto loro trovarsi il 3 marzo nella Cattedrale di Alife per la messa presieduta dal Vescovo e il 3 di ogni mese a Calvisi nella Chiesa di Santa Maria del Carmine dove è conservato il suo corpo. È cresciuta la devozione, le virtù di Fra Umile si traducono per i fedeli nel continuo impegno ad accostarsi al sacramento della confessione e dell’eucarestia ma soprattutto a praticare la carità ai più bisognosi “sono frutti di cui mi era stato riferito e che ora riconosco personalmente” ha concluso Mons. Giacomo Cirulli.

 Per offrire il proprio contributo al Processo 
Inviare materiale e/o testimonianze su Fra Umile o scritti di Fra Umile a cancelleria@diocesialifecaiazzo.it; o inviare a Cancelleria diocesana Alife-Caiazzo, Via A. Scorciarini Coppola, 234 – 81016 Piedimonte Matese (CE).

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