Una pregevole statua del XV secolo, riportata al suo antico splendore, quella che raffigura la Madonna degli Angeli, sarà ricollocata nella chiesa di San Vito dopo il recente restauro.
La presentazione del lavoro, per mano della restauratrice Michelina Acquaro, avverrà martedì 3 gennaio, alle 16.00 nella chiesa del paese alla presenza del vescovo Mons. Valentino Di Cerbo e del parroco don Antonio Sasso.
La statua lignea, versava in pessime condizioni conservative e il suo aspetto originario era stato artefatto da uno spesso strato di gesso: attraverso la metodologia del restauro imitativo è stato possibile ottenere nuovamente l’immagine della Vergine e del Bambino, avvolti dall’azzurro di un manto cosparso di stelle dorate.
Un evento che coinvolge molto da vicino la comunità di Baia e Latina, che ha atteso la fase terminale del lavoro per rivedere nel suo splendore questo straordinario pezzo d’arte, ma anche immagine di una fede che viene da lontano. Per l’occasione infatti, sarà presentato dal professore Simeone Veccia, studioso di Storia locale, un approfondimento sul culto di Santa Maria degli Angeli tra fede, leggenda e tradizioni. Veccia infatti riproponendo aneddoti o fatti documentati narrerà uno spaccato di storia in cui si innesta, come spesso avviene, anche il presente di fede e religiosità della popolazione.
Parole entusiaste quelle del vescovo Mons. Di Cerbo attento già dal suo arrivo in Diocesi alle sorti di questo pregevole manufatto, “dalle fattezze delicate e piene di maestà”, come lui stesso descrive nel piccolo documento che verrà distribuito ai presenti martedì prossimo. “Il ritorno del volto composto, sorridente e rassicurante della Madre, con il Bambino tra le braccia, che invita a guardare in alto, e la sua espressione calda e contemplativa, rappresentano un segno di incoraggiamento per quanti lottano per costruire un futuro diverso per questa Terra”.
Anche un momento puramente artistico o di memoria storica diventano occasione per sperare, per riflettere sulla vera strada per ogni uomo, per meditare la presenza di Dio in mezzo agli uomini. E la Diocesi di Alife-Caiazzo ne ripropone un significativo momento.