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Alto casertano. Partito il progetto "Bandiere arancioni"

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Il Gal Alto Casertano e il Touring Club Italiano stipulano la convenzione: 48 comuni in corsa per conseguire un’importante certificazione

Per il territorio è un’opportunità da non sprecare. Fondamentale sarà la collaborazione dei comuni. Lo hanno ribadito più di una volta il presidente del Gal Alto Casertano Ercole De Cesare e il coordinatore Pietro Andrea Cappella durante l’incontro nella Biblioteca comunale di Piedimonte Matese.
Con il Gal c’era il Touring Club Italiano per la stipula della convenzione (nella foto) che ha sancito formalmente l’avvio di una collaborazione tesa ad arricchire il turismo locale, mediante il progetto, o sarebbe meglio definirlo un percorso, di conquista del marchio “Bandiera arancione“, che il Touring concede a quei comuni dell’entroterra, con popolazione inferiore ai 15mila abitanti, che soddisfano particolari requisiti turistici, e che il Gal ha inserito all’interno del Piano di Sviluppo Locale (Psr Campania 2007/2013). Diciamo conquista perché non è semplice “superare l’esame”. Basti pensare che su 2099 applicazioni in tutta Italia l’associazione ha dato solamente 191 bandiere. E i criteri in base ai quali avvengono le valutazioni sono ben 250, rigorosi, raccolti in 5 macro aree, tra cui  ci sono accoglienza, qualità ambientale, attrattori turistici.
Per il Touring Club era presente Marco Girolami (direttore strategie territoriali), che ha illustrato, in breve, le tappe di  quello che ha chiamato “cammino per la qualità“. Difatti il progetto delle Bandiere arancioni prevede, fra le varie fasi, l’applicazione del M.A.T. (modello di analisi territoriale), con i conseguenti suggerimenti utili a un Piano di miglioramento e un Piano d’area.
Un gruppo di verificatori visiterà i luoghi in anonimato, senza specificare la data precisa, simulando l’esperienza di un turista”, ha detto Girolami, che ha poi accennato ai problemi più frequenti nei quali il visitatore qualunque rischia di inciampare, dalla segnaletica sbagliata o assente, alla poca trasparenza informativa degli enti. E ha poi continuato: “Il turismo nei piccoli comuni dell’entroterra ha oggi un grande potenziale da esprimere, c’è ampio spazio di intervento”.
A quello di stamani seguiranno altri incontri, di natura più tecnica, nei quali coinvolgere i 48 centri dell’alto casertano, ma aperti anche alle associazioni locali, mentre per la tempistica si è parlato invece di un anno o un anno e mezzo, periodo i cui sulla spinta del Gal e dei comuni si punterà a realizzare un miglioramento della fruizione turistica dei nostri luoghi.
In Campania finora vi sono soltanto tre città arancioni: nel beneventano Sant’Agata de’ Goti e Cerreto Sannita, Morigerati nel salernitano.
In Biblioteca stamattina erano rappresentati i comuni di Piedimonte Matese, con il consigliere Giuseppe Simonetti, e San Potito Sannitico col presidente del Consiglio comunale e assessore alla cultura  Francesco Biondi.

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