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Piedimonte Matese. L’AVO compie 25 anni, a ottobre un grande evento celebrativo

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Grande è la gioia delle volontarie per questo traguardo raggiunto con impegno e passione

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Foto facebook

Anna Rita Zulla – “ Non sorridiamo perché qualcosa di buono è successo, ma qualcosa di buono succederà perché sorridiamo! “. È questo uno dei messaggi più significativi di Papa Francesco, un motto sulla vita e sul valore e la gioia che assolutamente dovrebbe rimanere costante nel cuore e nell’animo di ognuno di noi. Motto preso alla lettera dai volontari AVO di Piedimonte Matese, ( Associazione Volontari Ospedalieri) ma non solo, da chiunque decida di incamminarsi e mettersi al servizio di questo meraviglioso esercito di cavalieri sparsi nel mondo che decidono, senza tornaconto, di donare un po’ di sé agli altri. Splendide iniziative ed associazioni che veramente si definiscono un valore aggiunto al bisogno e all’esigenza di aiuto costante che vige nei vari luoghi di accoglienza, piuttosto che negli ospedali. Piedimonte Matese, come detto, non è da meno, anzi, da anni oramai, nel presidio matesino del posto, è presente un corposo numero di volontari e volontarie AVO che lavora con impegno e costanza verso un miraggio di bene comune, a sostegno dei più bisogni e dei malati, specie quelli più soli, che durante la loro permanenza in ospedale, sentono forte la mancanza di una voce vicina. Le volontarie si riconoscono, camice bianco e collettino verde ma soprattutto il sorriso sulle labbra e la gioia e la speranza del cuore da dare a chi, imprigionato dalla malattia, è ovviamente spesso rattristato e solo. Eh sì, perché un volontario, per diventare doc, ha bisogno solo di questo: di voglia di dare, di amore nel cuore, di sorrisi da regalare, di mani aperte per elargire ed accogliere.
Diventare un volontario AVO infatti, è facile come bere un bicchier d’acqua; non ci vuole la laurea in medicina, bisogna solo avere un po’ d’amore da donare agli altri. Anche il tempo che viene richiesto è minimo, appena due ore la settimana, ma quel che si realizza è tanto. Lo sanno bene i malati che ogni giorno sperimentano l’importanza di poter avere un amico disinteressato a cui chiedere aiuto. Chi ha avuto modo di conoscere e di chiacchierare con qualcuno di loro, incontrato per le corsie o nelle camere, sa quanto è forte il valore di una parola e quanto può portare una ventata di sollievo intrattenersi in semplicità e allegria, a parlare un po’ con loro. È questo il valore aggiunto del volontariato per la società, un impegno fondamentale specie in un momento di forte crisi, divenendo quindi una risorsa preziosa nel favorire la trasmissione di valori fondamentali, offrendo un aiuto concreto ai problemi e stimolando la crescita di cittadini migliori. Si agisce senza un tornaconto personale se non quello della gratificazione profonda e della appagante consapevolezza di fare qualcosa per la collettività o per chi è in difficoltà. Ricordiamo che, a breve, il prossimo 24 ottobre, l’associazione AVO raggiunge i suoi 25 anni di vita a Piedimonte, una data davvero importante che verrà festeggiata alla grande in ospedale. Per l’occasione è stata organizzata una bellissima giornata a tema, il cui programma verrà poi reso noto. Ne parla la presidente dell’associazione , Lucia Fiorillo di Alvignano, che sta dedicando tempo ed impegno per far si che, per l’occorrenza, tutto venga sottolineato e ricordato nei migliori dei modi. «Ci tengo molto a questo risultato – dice – 25 anni sono importanti per me e per quanti, durante tutto questo tempo, hanno donato un po’ di loro a favore dei malati. Stiamo organizzando questa festa cercando di coinvolgere proprio tutti, anche persone e ex volontari che per vari motivi hanno poi lasciato. Ci arricchiamo annualmente e stiamo divenendo una grande squadra, fatta di giovani ragazze che hanno tanto da dare e sono ricche di amore genuino e concreto. Le motivazioni che spingono in molte a diventare volontarie sono certamente religiose anche se l’associazione nasce laica di ispirazione cristiana che cerca di diffondere la cultura della solidarietà”. “Siamo convinti che chi fa del bene si fa del bene. Tutto quello che facciamo ci riempie di gioia”.

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