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Piedimonte Matese. Riapre la Chiesa di San Tommaso dopo il terremoto del 2013

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“È solo uno dei primi risultati che consegneremo alle parrocchie danneggiate dal sisma nel 2013”. Il Vescovo Valentino Di Cerbo saluta con emozione il primo risultato dei lavori post sisma

La Redazione – È la notizia che in tanti aspettavano a Piedimonte Matese, ma in particolare i fedeli della parrocchia di Santa Maria Maggiore, ormai da troppo tempo ospitati per le celebrazioni liturgiche presso il salone dell’oratorio: quasi tutte le chiese di questa parrocchia infatti, risultano al momento oggetto di restauro – quindi inaccessibili – per via dei lavori di consolidamento e messa in sicurezza necessari dopo il sisma che nel dicembre 2013 ha colpito il territorio matesino.
Domenica mattina alle 11.00, Mons. Valentino Di Cerbo, con il parroco don Andrea De Vico celebrerà nella chiesa riaperta, restituendo ai fedeli un luogo indispensabile e tra l’altro caro all’intera comunità cittadina nel suo valore storico e artistico. La chiesa comunemente nota come “di San Domenico” in realtà appartiene al complesso domenicano noto come San Tommaso d’Aquino, voluto in città da Sveva Sanseverino agli inizi del XV sec.
“La riapertura di San Domenico rappresenta un momento di grande gioia per l’intera Diocesi.”, le prime parole di Mons. Valentino Di Cerbo alla notizia. “Come auspicato alcuni mesi fa, lentamente stiamo portando in luce i risultati tanto attesi che la comunità di Piedimonte Matese aspettava e che merita. Sarà così anche per le altre chiese danneggiate dal terremoto, a breve restituite alle rispettive comunità”. Poi il riconoscimento del Vescovo al lavoro svolto dall’équipe dei tecnici che stanno seguendo gli 11 cantieri aperti dopo il sisma: “Un lungo e faticoso lavoro, quello dei nostri tecnici, finalizzato ad ottenere i migliori risultati in breve tempo al fine di restituire alla gente le proprie chiese, luoghi di memoria, tradizione e preghiera; e restituire al territorio tutto dei preziosi scrigni di arte che la Chiesa locale nei secoli ha saputo mantenere e conservare”.
Esattamente dopo un anno dal sisma del 29 dicembre 2013 (era il dicembre 2014), l’Ufficio tecnico della Diocesi avviava un’indagine di mercato per individuare le ditte opportunamente autorizzate ai restauri; seguiva poi l’ammissione al finanziamento regionale dei progetti presentati, l’affidamento dei lavori “secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa” e in ultimo la prima apertura del cantiere che toccava la chiesa di Ave Gratia Plena.
Oggi la chiusura e la consegna di un primo cantiere.

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