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Reggia di Caserta. Bilancio di previsione 2017 e Statuto approvati

I due documenti hanno ricevuto approvazione lo scorso 15 dicembre. Risultati molto incoraggianti quelli finora ottenuti e ancora tanto si prevede per il 2017

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parco_reggia di caserta
foto da www.guidereggiadicaserta.it

Una crescita sei volte maggiore, rispetto allo scorso anno, è risultata dal bilancio di previsione 2017 approvato dalla Reggia di Caserta. In termini numerici, i 3 milioni 374mila euro del 2016 cedono il passo ai 18 milioni 743mila del prossimo anno.
Giovedì 15 dicembre è arrivato il nulla osta al documento, redatto dal Servizio Programmazione e Bilancio della Reggia, da parte del Consiglio di Amministrazione presieduto dal direttore, Mauro Felicori, e composto da Paolo Crisostomi, docente di Storia e Teoria del restauro presso l’Università di Urbino; Luca Molinari, docente di Storia dell’architettura contemporanea presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”; Francesca Quadri, capo dell’ufficio legislativo del Ministero delle Finanze e Anna Imponente, direttrice del polo museale della Campania.
La crescita del real sito, registrata in quest’ultima annualità, è dovuta ad un aumento sensibile delle visite: fino alla fine dell’anno la Reggia arriverà ad ospitare ben 650mila visitatori.
Nel documento programmatico si precisa che a essere investiti in futuro saranno più di 14 milioni di euro, di cui uno, rientrante nel Pon Cultura e Sviluppo 2014-2020, verrà utilizzato per una digitalizzazione completa della Reggia, con un sistema wi fi anche nel parco; i restanti 13 milioni, invece, saranno spesi per una parte dei nuovi restauri previsti.
Il prossimo anno, inoltre, comporterà una serie di interventi mirati alla manutenzione degli spazi verdi.
Nella stessa sede è stato dato l’assenso anche allo Statuto che regola la gestione interna della Reggia, nel rispetto dei dettami dello Stato. Lo Statuto stabilisce che la Reggia è un’istituzione gestita da direttore, consiglio di amministrazione, comitato scientifico e revisori dei conti. Ampi poteri sono concessi al direttore, il quale ha, tra l’altro, anche piena facoltà nell’ambito della stipula dei contratti.

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