“Rendere grazie a Dio per il dono del tempo e della vita”, con queste parole Mons. Valentino Di Cerbo ha saluto l’anno appena trascorso nella messa celebrata ieri sera in Cattedrale, conclusa con la preghiera del Te Deum, l’antico inno cristiano di lode. L’invito del Vescovo, durante l’omelia a scorgere le tracce del bene operato da Dio nella vita dell’uomo, e continuare a meravigliarsene, così come i pastori davanti alla grotta di Betlemme, partiti poi “senza indugio” a raccontare ciò che avevano visto.
Nell’ultimo giorno dell’anno, di fronte alla fragilità della vita, inscritta nel mistero del tempo, Mons. Di Cerbo ha posto la luminosità del volto di Dio “che ci accompagna, non ci lascia soli, come ha fatto con Maria: impariamo da lei a scorgere con gli occhi della fede i segni della sua presenza tra noi”.
Un breve bilancio di vita pastorale ha tracciato il Vescovo sottolineando la storicità degli eventi che hanno toccato la vita della famiglia diocesana: la conclusione della Visita Pastorale “che ha portato il Signore in tutti gli angoli della Diocesi”; l’apertura del primo Sinodo diocesano a 194 anni dall’ultimo celebrato nella ex diocesi di Alife, “occasione per la nostra Chiesa di guardarsi allo specchio per scorgere le rughe e al contempo rivedere la propria bellezza”; il III centenario del ritrovamento di San Sisto, “evento che ha rinsaldato le nostre radici storiche e cristiane”; il recupero dell’archivio diocesano, seme di storia antica e garanzia per quella futura della chiesa locale e con esso la digitalizzazione di migliaia di pagine antiche per favorirne la fruizione e lo studio; le attività, ormai a pieno regime del Centro diocesano per la famiglia con i suoi molteplici servizi sanitari e legali totalmente gratuiti; il progetto in itinere di una mensa dei poveri a cura della Caritas diocesana.
Un lungo percorso di fare e di essere inserito nel grande cammino giubilare voluto da Papa Francesco.
Sguardo in avanti, quello del Pastore, in attesa del lavoro e del cammino da compiere per la Chiesa di Alife-Caiazzo, in una prospettiva di missione laboriosa, di impegno per il prossimo e per tutti i fratelli.
“Quando questa sera ci augureremo buon anno, peseremo bene il valore delle nostre parole meditando che il tempo che ci apprestiamo a vivere nel 2017 sarà buono per il nostro fratello nella misura in cui ciascuno di noi si impegnerà a renderlo – per lui – buono e migliore”.
Sulla scorta del messaggio di Papa Francesco per la cinquantesima Giornata Mondiale della Pace – 1 gennaio 2017 – dal titolo La nonviolenza: stile di una politica per la pace, il Vescovo ha altresì chiesto la pace nelle famiglie, nelle comunità parrocchiali, nei luoghi comuni di vita dove tante volte dietro le parole amore, rispetto, fedeltà, si nasconde un contraddittorio stile di vita improntato alla violenza, alla mancanza di rispetto, al prevaricare.
Pace concreta: l’impegno più arduo, difficile, quello vero, non solo proclamato e ricercato, ma frutto di esperienza quotidiana fondata sulla preghiera, sul dialogo, sull’amore per il prossimo e questo territorio.
Mons. Valentino Di Cerbo: “Il tuo anno sarà buono perché anche io mi impegnerò a renderlo migliore per te”
Il Vescovo Valentino in Cattedrale ad Alife per il Te Deum di fine anno: "Sarò per te fratello ,e ti mostrerò il bene: sia questo l'augurio che ci scambieremo all'inizio del nuovo anno"