La Provincia di Caserta decide di chiudere gli edifici scolastici di sua competenza perchè non più in grado di sostenere le spese di gestione e manutenzione.
La notizia è di ieri mattina e l’immediato passaparola ha generato non poca preoccupazione: il presidente facente funzioni, Silvio Lavornia, ferma le attività extradidattiche che si svolgono negli oltre 90 Istituti della Provincia ma lo fa nel giorno in cui sono iniziate le vacanze per le festività pasquali.
Al momento nessun disagio per Dirigenti, professori ed alunni, se non la certezza – al di fuori dei provvedimenti della Provincia – che l’interruzione delle attività negli gli Istituti scolastici superiori del casertano ha l’aspetto di una minaccia dai toni accesi, ma non di più.
Alza la voce in questo modo la Provincia – e molte altre in Italia – contro le restrizioni di un Governo centrale che hanno visto limitata ogni possibilità economica agli Enti locali, con danni e conseguenze come queste, che più che interrompere le attività generano inutili allarmismi e tensioni. L’ultima in ordine di arrivo è quella di numerosi dirigenti scolastici della Provincia di Caserta espressa in una lettera inviata al Presidente Lavornia contro le privazioni imposte da una politica territoriale che in passato non ha controllato spese ed eccessi ed oggi si trova con le casse vuote a danno della cultura (e non solo).
Resta tuttavia l’attesa per quanto si muoverà dal Governo (forse nulla…) e quanto invece avverrà tra Provincia e Scuole.
A seguire il commento che ieri, dopo la Decisione della Provincia, postava su facebook il consigliere provinciale con delega all’edilizia scolastica Stefano Giaquinto.
“Oggi una pagina che resterà storica, segna la nostra Provincia di Terra di Lavoro, con un nodo alla gola il Presidente Lavornia ed il Responsabile del settore Edilizia Scolastica della Provincia di Caserta con una nota a firma congiunta hanno disposto con decorrenza immediata l’interdizione di tutte le attività extra didattiche presso gli edifici scolastici di competenza della Provincia. A ciò si è giunti a seguito della Legge 56 del 2014 (Del Rio) che ha riformato le Provincie nonostante la Costituzione ancora le riconosce Ente di primo livello, ciò nonostante i tagli del Governo per gli anni 2015/2016 hanno portato l’Ente ad una situazione finanziaria deficitaria tale da non poter approvare il documento finanziario e garantire, ai dipendenti lo stipendio ed ai cittadini la manutenzione delle strade e delle scuole , pur rimaste funzioni fondamentali delle Provincie. Le promesse del Governo Nazionale di questi mesi sono rimaste tali e con il decreto sugli enti locali di martedì, che non risponde alle esigenze delle Provincie Italiane ed in particolare della Provincia di Caserta si è voluto sancire il contrario di ciò che hanno deciso gli Italiani con il referendum del 4 dicembre. La Scuola presidio di legalità e di cultura per il Governo Nazionale e meno importante delle banche. Le Strade ove si contano anche vittime umane per il Governo Nazionale contano sempre meno delle banche. La parte politica che si è resa responsabile di tale decisioni ne prenda atto e dia risposte concrete ai cittadini e agli studenti di Terra di Lavoro . Questo è solo l’inizio”.