Home Chiesa e Diocesi Maria “benvenuta”! La notte di Pasqua l’abbraccio della Chiesa

Maria “benvenuta”! La notte di Pasqua l’abbraccio della Chiesa

Maria Michelina Pascale, 26 anni, una laurea in Lingue comparate (inglese e cinese) e una possibile esperienza lavorativa in Cina. Nata a Londra da genitori originari di Carattano, frazione di Gioia Sannitica, ha scelto in età matura di ricevere i sacramenti del battesimo, cresima e prima comunione la Notte di Pasqua in Cattedrale

3875
0

Maria è felice. La sua “nuova” vita da cristiana la rende serena. Un po’ come rimettere a posto i tasselli di un puzzle che è andata afferrando qua e là, di cui ha colto le sfumature più belle, i colori più vivaci…e che ora ha ricomposto.
In fondo era quello che desiderava da tempo, fin da ragazzina, coltivando nel suo cuore il sogno di ricevere i Sacramenti.

Lo ha fatto da adulta, a 26 anni, una settimana fa.
La Veglia pasquale in Cattedrale è stato il contesto ideale per il suo ingresso nella famiglia dei credenti a cui in realtà non è mai stata estranea, né con il cuore, né con piccoli impegni nella sua parrocchia di origine, a Madonna del Bagno, nella frazione di Carattano.

Nata e cresciuta a Londra, è rientrata con i genitori in Italia da ragazzina. “Avevo 12 anni quando ci siamo trasferiti a Gioia Sannitica, paese d’origine dei miei genitori. In questo luogo ho sentito fin dall’inizio un’aria diversa, legata alle tradizioni religiose e alla fede delle persone, soprattutto durante le feste natalizie e pasquali quando i miei mi portavano a messa.  A scuola però avvertivo qualcosa di diverso, come un senso di disagio e di esclusione quando i compagni di classe  parlavano del “catechismo” e si davano appuntamento per vedersi in chiesa, o raccontavano alle insegnanti ciò che avevano imparato o fatto con i catechisti… Così un giorno chiesi a mia madre: ‘perché io non vado al catechismo con gli altri bambini?’ e lei mi spiegò che avevano preferito che io prendessi da adulta questa decisione e che prima o poi avrei capito. La città caotica che era Londra ci aveva tenuto lontani, tutti, dal compiere simili scelte, o anche solo dal pensare ad una formazione cristiana”.

Per Maria è un crescendo di attesa e di preparazione, e di formazione cristiana senza “programmazione”: per lei l’incontro con la fede matura gradualmente vivendo la dimensione della comunità nella parrocchia di Carattano insieme alla famiglia del fidanzato: “Devo ringraziare lui e la sua famiglia, che mi hanno appoggiata fin dall’inizio e mi hanno accettata anche se non fossi battezzata. Mi hanno aiutato a compiere questo grande passo e non solo: sono diventati figure di riferimento importanti nella mia storia dato che vivo lontana dai miei genitori tornati in Inghilterra da qualche anno con le mie due sorelle minori”.

Organizzare piccole celebrazioni o feste in parrocchia, parlare di Gesù, condividere la preghiera sono tutti passi che spingono Maria a spiegare la sua volontà al parroco don Fernando Stocchetti quasi un anno fa, e poi al il Vescovo Valentino che nei mesi scorsi l’ha accolta in Cattedrale quando la ragazza ha chiesto di prepararsi a ricevere i sacramenti del battesimo, cresima e prima comunione.

“Durante uno degli incontri di formazione, insieme ad altri giovani come me, il Vescovo ci ha parlato dell’unità e della Trinità di Dio donandoci la bellissima immagine raffigurante la Trinità del pittore russo Rublev, chiedendoci ‘Chi è Gesù per voi?’.”
Maria coglie la provocazione e si mette in ascolto, senza pretendere di dare spiegazioni, ma di comprendere ancora di più e meglio la strada che ha inrapreso.
“Ho potuto ascoltare le testimonianze degli altri ragazzi che mi hanno aiutato a chiarire le idee; sentivo da loro “è un padre amorevole” oppure “è una guida per tutti noi”. Ma le parole che mi hanno colpite di più sono state proprio quelle di Mons. Di Cerbo che diceva “bisogna affidarsi a Gesù con umiltà perché ha un piano per ognuno di noi.” Alla fine di quell’incontro, a casa ho molto riflettuto, chiedendomi chi fosse Gesù per me…  Oggi posso rispondere che è colui che mi guida lungo il cammino della mia vita, non solo spirituale ma anche nelle decisioni quotidiane. Rappresenta la speranza e la salvezza, colui che mi ha dato forza durante questo percorso e mi ha fatto capire cosa significa veramente essere cristiani”….

In occasione della messa crismale, prima del Triduo pasquale, Maria ha portato all’altare l’olio dei catecumeni e con gioia Mons. Di Cerbo l’ha presentata alla numerosa platea di fedeli giunti in Cattedrale. Poi la notte di Pasqua il grande passo:  “È stata una grande emozione perché ho fatto consapevolmente questa scelta e ho potuto vivere in profondità il momento. Non avevo mai partecipato alla Veglia pasquale, ma ne ho colto subito il valore immenso: la benedizione del fuoco e il momento in cui il Vescovo è entrato in chiesa al buio accendendo le candele dei presenti mi ha particolarmente colpita. Ero tra i primi posti e quando mi sono girata, vedendo la Cattedrale illuminarsi lentamente, in quel momento ho realizzato cosa significhi davvero sentirsi parte di una comunità”. Il momento della luce apre la strada a Maria: adesso è ancora tutto più chiaro, e il senso di questa scelta si compie in maniera completa.

“Io ti ringrazio, Padre, per il dono del battesimo che mi ha dato una nuova vita…” così ha pregato Maria durante la messa di quella notte, davanti a tutta la comunità non nascondendo l’emozione, sorridendo fiera…

La stessa gioia che manifesta nel ricordare e raccontare questo momento, con determinazione, con la spinta di chi ha il cuore pieno di grazia: “Prima mi sentivo figlia di nessuno ma ora mi sento figlia di Dio e parte della comunità cristiana. È un nuovo inizio per me. Non ci sono parole per descrivere l’emozione che ho provato accanto al Vescovo e non potrò mai dimenticare il suo abbraccio caloroso e il suo sorriso mentre mi ha detto “benvenuta”. Ormai mi sentivo completamente parte di qualcosa che va oltre la nostra esistenza; finalmente ero diventata figlia di Dio a tutti gli effetti!”.

Maria ha scelto come padrino per i sacramenti il fratello maggiore del suo fidanzato, persona di cui riconosce la testimonianza del Vangelo, la saggezza, la fede…Ma il suo pensiero è riconoscente e affettuoso anche per la sua famiglia di origine: “I miei genitori hanno accolto bene la mia decisione e le parole di mia madre mi hanno commossa: “nanny must be looking down on you so proud Maria. If she were here today she would would have been so happy!” (Sicuramente nonna ti sta guardando, così orgogliosa di te Maria. Se fosse qui, oggi, sarebbe stata così felice!) riferendosi alla  mia nonna paterna, Maria Reveglia, scomparsa ormai da diversi anni. Da credente quale era, si era molto risentita del fatto che  i miei genitori avevano deciso di non battezzare me e le mie sorelle. Avrei voluto che fosse presente la notte di Pasqua,  ma era ugualmente con me, nel mio cuore.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.