Home Chiesa e Diocesi Piedimonte Matese. Corpus Domini, tra antichità ed innovazione

Piedimonte Matese. Corpus Domini, tra antichità ed innovazione

Ancora una volta, si sono ripetute le manifestazioni di pietà popolare, al passaggio della processione di ieri, con grande spazio sia alle forme più antiche e consolidate come a quelle più recenti ed originali

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La preparazione dell’Infiorata su via Ercole d’Agnese

La celebrazione diocesana del Corpus Domini, tenutasi ieri sera a Piedimonte Matese, ha visto ancora una volta il ripetersi di belle usanze e consuetudini, entrate da generazioni nel cuore e nella pratica dei fedeli, in particolare quelli che vivono nel capoluogo matesino.

Se n’è avuta evidenza già dal pomeriggio di ieri, quando le strade che di li a poco sarebbero state interessate dal corteo religioso, si sono popolate di persone, intente alla realizzazione di allestimenti piccoli e grandi, volti a salutare in maniera semplice ma devota il passaggio dell’Eucaristia.

Particolarmente interessante è stato l’intreccio tra antico e moderno, tradizione ed innovazione che ieri sera, lungo l’asse centrale della cittadina, ha permesso a tutti di ammirare realizzazioni via via diverse e decorose. Il primo tratto infatti, dalla Basilica di Santa Maria Maggiore a piazza Roma, ha rappresentato un’autentica full immersion nella tradizione dell’Infiorataparticolarmente presente e radicata in Italia centro-meridionale: cosi, dal sagrato della Chiesa madre di Piedimonte in giù, fino al salotto buono della città, ecco fiorire dall’asfalto rosoni, motivi floreali, simboli eucaristici e religiosi, tutti mirabilmente preparati dai residenti di via Ercole D’Agnese e culminanti con la fastosa luminaria di piazza Roma, messa in opera per l’imminente Festa patronale, ma già accesa per l’occasione. Lungo tutto il cammino, una mistica cornice di completamento è stata offerta dalla presenza di coperte, drappi e piccole lampade, che come da usanza ultracentenaria sono stati generosamente stesi sui balconi da parte dei fedeli.

Il secondo tratto invece, da piazza Carmine fino al Santuario di Ave Gratia Plena si è indirizzato su una reinterpretazione decisamente nuova ed originale dei tradizionali altarini stradali, che venivano allestiti nel passato proprio per il Corpus Domini. Partendo da ciòalcuni gruppi parrocchiali di Vallata hanno costruito cinque scene, ispirandosi all’antica sequenza Ecce panis angelorum: Ecco il pane degli angeli (allestimento a tema eucaristico davanti alla chiesa di S.Lucia, a cura del Comitato festa dell’Immacolata), Con i simboli è annunziato… in Isacco dato a morte (un piccolo altare in pietra presso piazzetta Manzo, a cura della Caritas parrocchiale), Con i simboli è annunziato… nell’Agnello della Pasqua (Chiesa del Carmine, a cura dell’omonima Arciconfraternita), Con i simboli è annunziato… nella manna data ai padri (pioggia di fiocchi bianchi dal campanile di Ave Gratia Plena, a cura del gruppo Giovani), Buon Pastore, vero pane (apoteosi del Buon Pastore, sul sagrato di Ave Gratia Plena, a cura dell’Apostolato della Preghiera).

Grande è stata l’emozione di tutti anche al passaggio dinanzi alla Chiesa di San Benedetto dove, ad attendere la processione, si è fatta trovare l’intera comunità delle Suore Adoratrici perpetue, con tanto di incenso ed omaggio floreale.

Un connubio perfetto insomma, quello che ieri sera ha vissuto la Comunità diocesana in trasferta a Piedimonte, dove passato e presente si sono intrecciati in un unico, riuscito e sentito atto di adorazione verso il Corpus Domini.

 

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