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Piedimonte Matese, “non c’è più tempo”. Il Puc nel convegno di Forza Italia

A coordinare i lavori l'onorevole Carlo Sarro, già sindaco della Città. Urge un Puc e bisogna farlo in fretta; troppe amministrazioni e troppa politica hanno lasciato correre avanti l'abusivismo

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Una “città dei parchi” con un’attenzione alle risorse sanità, ambiente e cultura . Questa la visione della città, connessa al Puc, tracciata dal coordinamento cittadino di Forza Italia nel corso del convegno organizzato nell’auditorium comunale, come da impegno preso a settembre dalla forza politica che ha retto la città per dieci anni (1997-2006).
È stato l’ex sindaco, alla terza esperienza parlamentare, Carlo Sarro a sottolineare il carattere propositivo dell’iniziativa  e l’esigenza di concretezza del contributo messo in campo dal  partito, rivendicando tale funzione, per il futuro della città. Un contributo emerso dal confronto che prenderà il contenuto e la forma di una scheda da trasmettere all’amministrazione che ha riavviato l’iter con la fase preliminare  della proposta di pianificazione urbanistica. Sarro ha richiamato la “crisi di identità” che vive la città, facendo riferimento all’ex passato manifatturiero della città ed alla presenza di elementi come la presenza di strutture sanitarie, del palazzo ducale (”sotto la mia sindacatura fu acquistato dalla provincia ”ha evidenziato) , di cui ha evocato e fatto resuscitare il protocollo d’intesa con l’allora rettore dell’università.

Come collegare questi settori (sanità ambiente e cultura) nell’iter amministrativo e progettuale del Puc?
L’ex sindaco ha, così, passato il microfono a Maria Cristina Volpe, già responsabile Ufficio tecnico comunale , referente locale dell’Ordine degli architetti e tra le promotrici di una serie di proposte ed osservazioni al preliminare del Puc già presentate.  Ha ripercorso in estrema sintesi la storia della programmazione urbanistica (dal PdF ai tentativi di prg al commissariamento e braccio di ferro tra comune ed ente montano fino all’incarico al dipartimento di architettura della “Vanvitelli” nel 2004  sotto  l’egida di Sarro), facendo il punto dello stato di fatto in particolare del venir meno della “identità culturale”. Ha esposto alcuni dati del preliminare (settori economici, popolazione, patrimonio edilizio, sistemi di collegamento di trasporto e di vari tipi di rischi ambientale mappati).
Volpe ha ricordato la parziale attuazione del PdF ritenuto ”non cattivo”  ma è sul lavoro svolto nel 1999 – in sede di amministrazione Sarro – che ha incentrato in modo dettagliato l’attenzione. A quell’anno risale l’esperienza del seminario internazionale  promosso dal comune di centro destra con l’università di Napoli su urbanistica e paesaggio con la partecipazione di molti  studenti, anche stranieri, e professionisti e la redazione di una imponente attività di progettazione sugli elementi/ chiave del territorio. E l’idea che sorreggeva questa ricerca fu proprio quella città dei parchi (dei valloni, del sacro etc..) analizzando il quadro  operativo esistente o da riattivare in relazione alle risorse competenze e vincoli  con i quali occorre trovare un punto di equilibrio.

Antonio Salvatore, docente universitario di economia sanitaria, ha  messo al centro del suo intervento  la necessità di integrare l’offerta di servizi sanitari e  socio-sanitari  con le previsioni del nuovo puc e quindi con la programmazione in campo urbanistico. Una serratissima e dettagliata analisi delle criticità e disfunzioni nel settore sanitario – quella compiuta da Salvatore – tale  da provocare cronici fenomeni di mobilità passiva (ricoveri fuori del territorio matesino) di utenti verso altre zone o regioni e di mancata attrattività di nuove strutture rispetto a quelle esistenti che non riescono a soddisfare la complessiva inespressa  domanda di salute (ha ricordato  le ripetute bocciature ministeriali per i Lea per la regione Campania). Salvatore ha preso in esame i dati del distretto sanitario n.15 e dei 28 comuni che ne fanno parte ma anche  i problemi  dell’ospedale sia in termini di organizzazione interna  che di servizi: “sia  il pubblico che il sistema privato convenzionato (3 strutture accreditate non menzionate ndr) non riescono a dare risposte adeguate alle esigenze di salute dei cittadini” per cui c’è spazio per nuove analisi dei fabbisogni e recuperare migrazione passiva: “è un area che ha le carte in regola per la  presenza di aree che possono avere una destinazione bivalenti (sanitaria e di attività di supporto)e quindi invertendo la tendenza” ha concluso il docente universitario.

Il tema dell’uso dei fondi comunitari in relazione alla pianificazione urbanistica è stato oggetto dell’intervento di Rosario Lupacchini (università Sannio) ed esperto esterno presso il comune di Salerno. Due le osservazioni rimarcate dall’esperto: maggiore cura della qualità progettuale e compatibilità con le previsioni urbanistiche, circostanza quest’ultima che crea spesso criticità nell’utilizzo delle risorse finanziarie specie in caso di coinvolgimenti di privati investitori/imprenditori, elencando i campi di intervento (patrimonio pubblico privato, riuso di spazi indicando alcune misure UE.

“Piedimonte Matese e l’area dovrànno lottare per avere più fondi” ha concluso Lupacchini  non senza  ricordare  che il matese  non è inserita nelle aree sperimentali disposte dall’UE per le aree interne(processo messo in atto durante la giunta Caldoro).

Dal pubblico, sono state avanzate proposte in tema di ospitalità diffusa, incentivi all’acquisto di immobili nel centro storico e all’apertura di nuovi negozi, e alla valorizzazione dei beni culturali.

A tirare le somme della discussione, Guido D’Angelo, professore di Legislazione Urbanistica della Federico II e già deputato e assessore regionale al ramo, che ha ammonito sulla responsabilità dei Comuni in materia urbanistica: “Bisogna redigere ed approvare il Puc senza aspettare altro tempo perché ormai non c’è più tempo, le responsabilità degli amministratori sono notevoli se aumenta a dismisura l’abusivismo senza un’adeguata regolamentazione e senza che vengano attivate le misure di contrasto ed adottate le sanzioni previste dal nostro ordinamento”.

Sala quasi  piena con la presenza di professionisti, cittadini amministratori  comunali (tra gli altri Mauro Martino e Mariolina Bisceglia tra i promotori della verifica rimpasto dopo le loro  dimissioni), componenti di associazioni.

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