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Castel di Sasso. San Biagio, protettore di grandi e piccoli. Il piccolo borgo festeggia il Patrono

Un piccola comunità, suddivisa in diverse frazioni, si riunisce compatta per festeggiare il Patrono. Clima di preghiera e raccoglimento durante la celebrazione; partecipazione accorata e sentita da parte di tutti

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“Cosa c’entra san Biagio con noi?”
È la domanda che il Vescovo Mons. Valentino Di Cerbo ha posto alla comunità di Castel di Sasso riunita sabato per festeggiare il santo Patrono, nella chiesa del borgo Sasso.
Si sono mossi da tutte le frazioni che compongono il paese per pregare intorno al santo, vescovo e martire, noto alla tradizione per aver guarito un bambino che stava soffocando a causa di una lisca di pesce.
Vicenda che ha fatto questo Santo vicino, prossimo alle esigenze legate alla salute, alla malattia…
“Di lui, originario dell’Armenia e venerato dalla Chiesa Cattolica e Ortodossa, si hanno poche notizie – ha spiegato il Vescovo durante l’omelia. Ma la fama di quest’uomo che ha fatto tanto bene ha camminato e cammina ancora…. La nostra presenza oggi, la nostra vicinanza a lui ci avvicina a Dio e ci ricorda la gioia che viene dalla scelta di seguire Gesù”.
Come ogni anno Mons. Di Cerbo è tornato nel piccolo centro del Monte Maggiore e ha parlato alla comunità portando pensieri di speranza e fiducia che rafforzano il legame tra i fedeli e tra loro e la parola di Dio.

“Biagio muore per la sua fede in Gesù dopo aveer trascroso la vita preoccupandosi per gli altri, perchè chi segue il Vangelo vive nella prospettiva dei fratelli…e della loro felicità“, ha specificato il Vescovo.

Chiesa gremita da bambini, giovani e anziani nonostante il freddo e la pioggia che hanno impedito al processione al termine della messa, svoltasi però il giorno seguente.
Ad animare la celebrazione il coro Gratia Plena guidato da Antonella Parillo, accompagnato dai maestri Claudio De Siena all’organo e Fernando Ciaramella al violino.

Un contesto familiare, senza aver tralasciato alcun dettaglio: la cura della celebrazione, la festa, il coinvolgimento della comunità. Dai piccoli centri, soprattutto in momenti come questi, emerge la gioia delle piccole cose, di una dimensione familiare che unisce, rinsalda le relazioni, si rivela di sostegno nelle difficoltà.
Al termine della celebrazione il consueto rito dell’unzione della gola, quale segno della protezione di San Biagio contro il male della gola e ogni altro male del corpo.

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